Recensione n°28: "Chopin" di Gastone Belotti


 

Recensione n°28 - Sezione #libri

 

Titolo: Chopin di Gastone Belotti

#Chopin


Editore: EDT (1984)


La mia valutazione: 5 su 5


Lettore di riferimento: musicofilo/musicista


4^ di copertina: La vita, l'arte, le opere: questo fondamentale e aggiornatissimo volume su Chopin consente finalmente al lettore italiano un incontro organico e approfondito con uno dei più grandi musicisti di ogni tempo. Le pagine dedicate alla vita fanno giustizia di troppo facile letteratura,quando non di aneddotica deteriore, restituendoci il personaggio Chopin illuminato soltanto dai risultati di un'indagine rigorosa e documentatissima, mentre le parti dedicate all'arte e all'analisi delle singole opere costituiscono il punto d'arrivo della critica più acuta e agguerrita.

 

La mia recensione

Questo poderoso e documentatissimo libro (640 pagine) è suddiviso in 11 capitoli, che già ne esprimono chiaramente i contenuti:

  1. La vita
  2. L'arte
  3. Concerti e Sonate
  4. Polacche e Mazurche
  5. Scherzi e Ballate
  6. Studi e Preludi
  7. Notturni e Improvvisi
  8. Composizioni da concerto
  9. Valzer e altre danze
  10. Rondò e Variazioni
  11. Miscellanea di opere diverse e i Canti

Conclude l'opera un Catalogo delle opere e una bibliografia

Se il Capitolo 1 (La vita) nelle sue 60 scorrevoli pagine e il Capitolo 2 (L'arte) nelle sue 73 pagine un po' più impegnative possono essere una lettura consigliata ad ogni musicofilo, il vero "cuore" del libro è costituito dalle restanti centinaia di pagine dedicate all'analisi delle singole composizioni, che ogni pianista dovrebbe leggere o aver letto al momento di affrontare lo studio del repertorio chopiniano.

Come viene giustamente scritto in 4^ di copertina, questo è "un libro destinato non solo agli studiosi ma anche a tutti gli appassionati di Chopin, siano pure semplici ascoltatori; ma soprattutto al pianista che troverà qui, tra l'altro, un esame incomparabile di tutte le opere, nessuna esclusa".

Riprendendo questo libro in mano dopo tanto tempo, per questa recensione, vi ho ritrovato (con un velo di tenerezza) i miei commenti a margine e le sottolineature (tutte rigorosamente a matita) che feci per affrontare lo studio e l'analisi dei brani che stavo preparando all'epoca.

 

Copyright Diego Minoia

 

Vero che, a parere di molti, i lavori non pianistici di Chopin qualche pecca, ma ciò non toglie che meritino un ascolto che esca una volta tanto dai conosciutissimi brani per i tasti bianchi e neri. Ecco allora  il Concerto per pianoforte e orchestra n°2 in Fa minore, op. 21 con Arthur Rubinstein (ottantottenne) al pianoforte e la London Symphony Orchestra diretta da André Previn.

 


Visita il mio sito www.diegominoia.it 

Commenti

Post popolari in questo blog

Recensione n°48: "Il Mozart nero" di Luca Quinti

Recensione n°2 - Brahms di Christian M. Schmidt

Recensione n°1 - Il mito del maestro di Norman Lebrecht