Post

Visualizzazione dei post da settembre, 2022

Recensione n°48: "Il Mozart nero" di Luca Quinti

Immagine
  Recensione n°48 - Sezione #libri Titolo : “ Il Mozart nero ” di Luca Quinti Editore : Diastema (2^ edizione 2020) La mia valutazione : 5 su 5 Lettore di riferimento : per tutti 4^ di copertina : Uno spadaccino di prim’ordine, praticamente imbattuto. Un violinista di rara abilità, elogiato dai musicisti contemporanei che gli dedicarono le loro opere. Un geniale compositore, la cui originalità all’epoca venne ammirata al punto da esibirsi regolarmente alla corte di Maria Antonietta a Versailles e nei migliori salotti musicali. Un direttore d’orchestra, che guidò le orchestre più prestigiose di Parigi, arrivando a collaborare con Haydn nell’esecuzione di alcune delle sinfonie più famose. Un colonnello valoroso in guerra contro i nemici della Rivoluzione Francese, che cercavano di riportare la monarchia. Ma anche uno schiavo o, meglio, un mulatto, figlio di un bianco e di una donna di colore e per questo invidiato, spesso oltraggiato, vittima del razzismo che già all’epoca se

Recensione n°47: "Monteverdi" di Domenico de' Paoli

Immagine
  Recensione n°47 - Sezione #libri Titolo : “ Monteverdi ” di Domenico De’ Paoli #Monteverdi Editore : Rusconi (1979) La mia valutazione : 4 su 5 Lettore di riferimento : per tutti 4^ di copertina : Nella storia del madrigale, così come in quella dell’opera, Monteverdi occupa un posto importante, eppure non fu mai un inventore nell’accezione più sensazionale del termine. Prese dai predecessori e dai contemporanei tutto ciò che poteva servire al suo scopo, poi si compiacque di applicarvi se stesso e le profonde idee maturate in lunghe meditazioni … Il segno del suo genio è un accento vivificatore, che molto spesso va a cadere sui vocaboli più ordinari. La mia recensione Libri recenti sulla biografia di Monteverdi non abbondano. Ecco la ragione per la quale presento questo testo di De’ Paoli del 1979, che mi pare conservi ancora molte ragioni d’interesse, soprattutto per il musicofilo. Per cominciare le quasi 600 pagine del libro sono scritte con chiaro intento divulgat

Recensione n°46: "La decima musa" di Patrick J. Smith

Immagine
    Recensione n°046 - Sezione #libri Titolo : “ La decima musa ” di Patrick J. Smith #librettidopera   Editore: Sansoni (1981)   La mia valutazione: 4 su 5   Lettore di riferimento: musicofilo   4^ di copertina: Rifacendosi dagli inizi del melodramma nei primi anni del Seicento, Patrick Smith traccia la storio del libretto d’opera da quei primi esempi di grandissima dignità letteraria fino al nostro secolo, e in una così ricca messe di fatti da analizzare e inquadrare storicamente mette a prova un’erudizione vivace e profonda, uscendone un libro di sicura informazione, di ampio spettro critico, e soprattutto un libro tutto da leggere , non sai se con maggior diletto o profitto.Il primo studio, in realtà. Sull’opera lirica dal punto di vista del rapporto tra parola e musica: in cui le persone prime sono Lorenzo da Ponte, Eugène Scribe, Emile Zola, Arrigo Boito, W.S. Gilbert, Wagner, che scriveva egli stesso i suoi libretti, Illica, Giacosa, Hugo, Von Hofmannsthal

Recensione n° 45: "Strauss - La musica nello specchio di Eros" di Quirino Principe

Immagine
Recensione n°045 - Sezione #libri   Titolo : “ Strauss – La musica nello specchio di Eros ” di Quirino Principe #RichardStrauss   Editore: Bompiani (1989, nuova edizione 2004)   La mia valutazione: 4 su 5 (di stima)   Lettore di riferimento: musicofilo   4^ di copertina: Villa Strauss, a Garmisch, accoglie il visitatore con le tracce di una presenza: l’uomo che la abitò ci viene incontro, si nasconde, con il suo ironico sorriso, in ogni oggetto. Da quegli spazi confortevoli parte l’itinerario; là si avvertono le contraddizioni che agitarono il compositore più atipico del Novecento: la hofmannsthaliana “profondità in superficie”, la coesistenza di significati diversi in ogni battuta della sua musica, il contrasto tra il gusto dell’ibrido e l’inconfondibilità dell’arte straussiana. C’è qualcosa di indecifrabile in Richard Strauss, quintessenza della modernità negli anni giovanili della gloriosa affermazione, e capace, in tarda età, di scrivere musica atemporale,