Recensione n°32: "Franz Schubert - Il viandante e gli Inferi" di Carlo Lo Presti

 

Recensione n°32 - Sezione #libri

 

Titolo: "Franz Schubert Il viandante e gli Inferi - Trasformazioni del mito nel Lied schubertiano" di Carlo Lo Presti

#schubert

 

Editore: Le lettere (1995)

 

La mia valutazione: 4 su 5

 

Lettore di riferimento: musicofilo/musicista

 

4^ di copertina: Alla fine della Winterreise, un ciclo di ventiquattro poesie di Wilhelm Muller musicato da Franz Schubert nel 1827, il viandante solitario incontra un misero suonatore di organetto e gli chiede: "Wunderlicher Alter, sollich mit dir geh'n? Willst zu meinen Liedern deine Leier dreh'n? (Strano vecchio, e se venissi con te? Suonerai i miei canti sul tuo organetto?). Il viaggio si trasforma in un racconto, nei Lieder suonati da un Dorfmusikant ai margini della società umana; il viandante in questo modo diviene l'autore di un racconto che verrà ripetuto all'infinito. Ma qual è il contenuto di questo racconto? Non la storia di un amore deluso - come è stato fino ad ora sostenuto - ma la lotta del Wnaderer contro forze demoniache che vorrebbero annientarlo: egli infine dovrà scendere agli Inferi e ritornare tra gli uomini per comunicare agli altri la sua esperienza. Le diverse stazioni del viaggio si inscrivono in un disegno narrativo preciso, che uno sviluppo sia sul piano mimetico, sia su quello simbolico: la cornacchia è anche un'ombra infera, il cimitero in cui il viandante vede una fredda locanda è anche il regno dei morti, il suonatore d'organetto è la personificazione della morte e al contempo un Doppio inquietante del Wanderer. (...)


La mia recensione

Il libro è stato pubblicato dalla Casa Editrice Le lettere con il contributo economico dell'Università di Torino Fondo di studi Parini-Chirio.

Già questo fatto indica una vocazione "specialistica" del testo, rivolto agli studiosi o, almeno, a musicofili preparati.

L'uso frequente di termini in tedesco (i titoli dei Lieder, per esempio, citati e abbreviati con la familiarità tipica dello studioso che li frequenta da tempo) e in greco (per quanto riguarda i riferimenti alla mitologia classica) è tipico di una trattazione colta rivolta a lettori con formazione umanistica almeno di base.

La ricerca del livello simbolico nei testi, delle allegorie e dei mimetismi usati dal poeta Muller per aggirare la censura del periodo della Restaurazione, portano Lo Presti a identificare il ciclo come una nascosta protesta dell'intellettuale contro l'oppressione del potere e la limitazione delle libertà seguite al Congresso di Vienna.

Ma questa è solo la parte più esterna e superficiale dell'interpretazione.

Interessante, per esempio, il far risalire il concetto di Viaggiatore alle liriche inglesi di Coleridge, risalendo fino a Shakespeare. La prospettiva, però, che assumono i poeti tedeschi dello Sturm und Drang è ribaltata rispetto ai modelli inglesi. Là dove nei modelli precedenti era presente il viaggio come fuga dal rifiuto d'amore o come esperienza che prevedeva il ritorno e, almeno in certi casi il lieto fine, ora il vagare diventa eterno, malinconico e senza speranza, legato ad una colpa (Hybrys, rifacendosi alla mitologia greca) non ben determinata ma che condanna l'essere umano, in una personale Nemesis, seppur incolpevole o colpevole senza volontà di compiere il male, a vagare reietto in eterno nell'attesa/speranza della morte.

Il richiamo di questo vagare con gli antichi miti di Ulisse e di Oreste portano poi l'autore ad aggiungere interpretazioni psicanalitiche (come ormai da tempo è abitudine invalsa nel decodificare opere musicali) che possono allargare il campo dell'indagine ad aspetti extra-musicali.

Sarebbe interessante sapere se Muller e Schubert fossero consapevoli di tutto il substrato che viene attribuito oggi alle loro opere o piuttosto, come capita agli artisti, esprimessero se stessi in modo parzialmente inconscio lasciando l'interpretazione dei contemporanei legata alla percezione della loro epoca ... e quelle dei posteri alle teorie che il passare dei decenni ha fornito e fornirà.

 

Copyright Diego Minoia

 

Nel contributo audio/video una bella esecuzione di Fischer-Dieskau del lied Der Wanderer di Franz Schubert, associato a quadri di Caspar David Friedrich.

 


 Visita il mio sito www.diegominoia.it

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