Recensione n°20 - Psicoanalisi della musica di Franco Fornari


 

Recensione n°20 - Sezione #libri

 

Titolo: Psicoanalisi della musica di Franco Fornari #Psicoanalisidellamusica


Editore: Longanesi (1984)


La mia valutazione: 4 su 5


Lettore dei riferimento: per tutti


4^ di copertina: Nella prima parte di questo volume - che costituisce una novità senza precedenti - Franco Fornari getta le basi concettuali per una interpretazione psicoanalitica del fenomeno musicale, partendo dal presupposto che il significato inconscio della musica corrisponde al significato inconscio della vita: indagare sull'origine della musica equivale a indagare sull'origine del linguaggio e, in definitiva, sull'origine della cultura umana in generale. (...)


La mia recensione


Non si spaventi il lettore basandosi sul titolo di questo libro: il contenuto è alla portata di ogni buon lettore e appassionato di musica. Come si evince dalla parte di 4^ di copertina che ho riportato, la prima parte del libro fornisce una serie di elementi conoscitivi di base che permettono al lettore di familiarizzare con alcuni concetti legati all'interpretazione psicoanalitica del fenomeno musicale.

Nelle due successive parti del libro Fornari analizza gli aspetti testuali/musicali/emotivi dell'Ernani di Verdi e della Turandot di Puccini secondo l'ottica presentata nella prima parte del volume.

La chiave di volta della teoria di Fornari è che il significato inconscio della musica è dato dal recupero della situazione intrauterina, concepita come paradiso perduto originario, prima della catastrofe del parto.

Partendo da questo approccio ogni momento di chiusura (luoghi chiusi, stanze, grotte ecc) viene identificato con la situazione intrauterina, mentre ogni momento di apertura (uscita da luoghi chiusi ecc.) è visto come il venire alla vita, il taglio del cordone ombelicale, con il trauma che ne consegue per il nascituro.

La scelta dell'Ernani e della Turandot è naturalmente perfettamente in linea con le esigenze dimostrative della teoria.

In realtà nella variegata pletora di melodrammi a disposizione si potrebbero trovare anche molti altri esempi che si attagliano alle teorie di Fornari. Citiamo solo il wagneriano Tannhauser, che inizia con la grotta sul Monte di Venere (e già il nome richiama il concetto fisico-erotico legato al sesso da cui scaturisce la maternità), dove il protagonista vive la sua storia amorosa con la Dea. L'ineluttabilità dell'abbandono di questo "paradiso" da parte del "bambino Tannhauser" e il suo desiderio di ritornare in quello stato di beatitudine, contrastato però dal rimorso e dall'amore verso un altro modello di donna/vergine/"madre": Elisabeth.

In conclusione, ritengo che questo Psicoanalisi della musica sia un libro interessante, al di là delle comprensibili forzature tese a giustificare la teoria di partenza, in quanto può aprire prospettive inedite all'appassionato del melodramma, che vi troverà spiragli inconsueti per rileggere e re-interpretare Ernani e Turandot al di fuori dei tradizionali canoni.

 

Copyright Diego Minoia

 

Un contributo dall'Ernani di Giuseppe Verdi, la famosa "Si ridesti il Leon di Castiglia" all'Opera di Roma con la direzione di Riccardo Muti.

 


Lasciando perdere il pur bello "Nessun dorma" martoriato in ogni occasione sportiva e non solo solo, gustiamoci la scena con i ministri Ping, Pong e Pang dalla Turandot di Giacomo Puccini nell'edizione del 1998, dalla Città proibita di Pechino, diretta da Zubin Metha.



Visita il mio sito personale www.diegominoia.it

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