Recensione n°16 - La musica elettronica
Recensione n°16 - Sezione #libri
Titolo: "La musica elettronica" AA.VV.
Editore: Feltrinelli (1976)
La mia valutazione: 5 su 5
Lettore di riferimento: Musicofilo (per le parti divulgative), musicofilo esperto (per le parti più tecniche)
4^ di copertina: In questa antologia - a un tempo profilo storico, rassegna documentaria e introduzione informativa - Henri Pousseur ha raccolto ampi stralci o integralmente, oltre ad alcune delle più geniali voci precorritrici (Varèse, Cross, Boulez), gli scritti dei più significativi autori di musica elettronica del dopoguerra, Stockhausen, Berio, Chowning, Koenig, Will Johnson, Joel Chabade ecc. collegandoli e inquadrandoli mediante una serie di commenti che assicurano al volume chiarezza e continuità. Ne risulta un resoconto estremamente vivo e attuale della strada percorsa dalla musica elettroacustica fino ad oggi, di indiscutibile utilità per tutti coloro - studenti di musica, musicologi, musicofili - che desiderano acquisire una conoscenza sostanziale delle basi pratiche di questa nuova disciplina musicale. (...)
La mia recensione
Inizio dicendo che, datando il lbro al 1976, la frase della 4^ di copertina "Ne risulta un resoconto estremamente vivo e attuale della strada percorsa dalla musica elettroacustica fino ad oggi" non può più essere considerata valida.
Nondimeno, considerando che questo testo è stato redatto negli anni forse di maggior sviluppo pratico e teoretico della musica elettronica, ritengo possa rappresentare ancora oggi, a distanza di 45 anni da quando lo lessi per la prima volta, uno strumento utile per chi volesse avvicinarsi alla musica elettronica in termini ormai storicizzati.
Il sottotitolo "Testi scelti e commentati da Henri Pousseur", la prefazione di Luciano Berio e le traduzioni curate da Riccardo Bianchini (per l'inglese) e da Luca Lombardi (per francese e tedesco) dichiarano subito la qualità delle collaborazioni messe in campo per questa Prima edizione mondiale del testo.
In un'epoca, l'attuale, dove per i più "musica elettronica" viene inteso come musica fatta con campionatori e Virtual Instruments, riprendere in mano questo libro mi ha rimandato con emozione agli anni degli studi di composizione in Conservatorio a Milano durante i quali, dopo ore di analisi e studi in classe, mi fermavo la sera per seguire gli incontri alla Casa della Cultura, dove ebbi occasione di ascoltare tra gli altri Peppino di Giugno, il fisico italiano che all'IRCAM di Parigi stava sviluppando i processori della serie 4 che aprirono nuovi spazi espressivi ai musicisti elettronici.
Questo libro rappresenta quindi un prezioso aiuto alla comprensione del quel periodo musicale.
Nella 1^ parte (Le premesse) si parte dal Futurista Luigi Russolo e la sua Arte dei rumori passando poi da Varèse a Boulez.
La 2^ parte (Rudimenti), più tecnica, presenta scritti di Stockhausen
e di Alfredo Lietti.
Nelle successive 4 parti ci si addentra sempre più nelle tematiche della musica elettronica dell'epoca: Sviluppi, Automazione, Animazione, Modulazione, con un ricco apparato di tabelle, schemi, frammenti di partiture ecc.
Copyright Diego Minoia
Un breve video (in spagnolo, ma molto comprensibile) con una sintetica Storia della musica elettronica
Visita il mio sito personale www.diegominoia.it
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