Recensione n°9 - Wagner, Tannhauser L'uomo atterrito dal soprannaturale di Quirino Principe
Recensione n° 9 - Sezione #libri
Titolo: "Wagner Tannhäuser - L'umano atterrito dal soprannaturale" di Quirino Principe
Editore: Jaca Book (2014)
La mia valutazione: 3 su 5
Lettore di riferimento: musicofilo colto
4^ di copertina: Richard Wagner dichiarò di essere in debito con il mondo. Il debito era Tannhäuser, opera impossibile, mai ultimata davvero: un Musikdrama che, malgrado l'immenso favore del pubblico, non ha pace, esige un compimento, e non trovandolo vaga come un'anima persa, come il fantasma di un ucciso insepolto. (...) Questo libro non è una guida all'ascolto, guidare all'ascolto presuppone un "saperne di più". Qui invece si vuole dare a chi legge il maggior numero possibile di strumenti affinchè la lettrice o il lettore possano costruirsi un giudizio. (...)
La mia recensione
Un libro impegnativo, questo di Principe. Non per tutti. Presuppone nel lettore una cultura generale piuttosto ampia. Anzi, pare che l'autore a volte si rivolga, in alcune parti del libro, più a un nucleo ristretto di specialisti che al vasto pubblico dei musicofili (ecco il motivo della valutazione media che ho attribuito).
Per chi ha, come me, fatto studi classici le citazioni latine e i termini scritti in greco (pur senza le relative traduzioni) non dovrebbero creare problemi, così come qualche termine in francese inserito qua e là. Le citazioni in tedesco e i termini specifici nella stessa lingua sparsi a piene mani nel libro invece, qualche problema lo possono porre ai più (per riuscendo a comprenderne il senso grazie al contesto). Questo vezzo di scrivere dando per scontata la comprensione di citazioni in lingue diverse da quella di pubblicazione (vezzo che Quirino Principe condivide con altri, per esempio il per altro encomiabile Massimo Mila) mi ha sempre infastidito come lettore, tanto che in veste di autore ho cercato di evitare quella pratica. La grande erudizione di Principe, mostrata con compiacimento inserendo richiami e collegamenti con la pittura, la letteratura, la filosofia e altre branche del sapere, se come primo risultato ottiene l'ammirazione del lettore, a lungo andare provoca un leggero senso di fastidio. Forse il libro andrebbe letto poche pagine per volta in quanto a volte, pur nell'interesse delle argomentazioni, risulta un po' pedante. Per esempio quando per ogni evento citato indica il giorno della settimana in cui è avvenuto (come se sapere che il tale fatto è avvenuto di martedi fosse essenziale), oppure quando cita un luogo specificando che ora il tal villaggio si trova nel tal comune piuttosto che in un altro. Ma veniamo ai contenuti del libro. La prima parte presenta il libretto del Tannhäuser in doppia versione tedesco/italiano (qui si, opportunamente tradotto per chi non conosce l'idioma di Wagner). A seguire una approfondita trattazione delle tematiche legate ai concetti mitico-filosofici sottostanti la vicenda del Tannhäuser: amore, morte, pentimento, ricerca della salvezza ... Il libro si conclude con una disamina relativa al personaggio, iconico per la cultura germanica, del Cantore basso-medievale Tannhäuser con citazione delle fonti.
Insomma, un libro sicuramente interessante ma non per tutti.
Copyright Diego Minoia
A compendio della recensione ecco un celeberrimo frammento dall'Ouverture del Tannhäuser, eseguito dai Berliner Philarmoniker diretti da Andris Nelsons.
A seguire la stessa melodia che, nell'opera, diventa il Coro dei pellegrini, eseguita da orchestra e coro giovanili della Filarmonica prenestina, diretti da Giordano Ferranti.
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